BUONI DATI? CATTIVI DATI!

BUONI DATI? CATTIVI DATI!

L’importante è propagare la confusione, non eliminarla.


(Salvador Dalí)

Venerdì i mercati sono scesi, tutti hanno cercato la spiegazione, alcuni si sono chiesti “perché?”.

Era più o meno metà del pomeriggio, la mattina gli indici di borsa erano stati sostanzialmente positivi, i future americani erano verdi anch’essi.

Tutto a un tratto i monitor si sono dipinti di rosso, le borse hanno iniziato a calare, fino a veder chiudere i mercati USA decisamente negativi.

Cos’era successo? Erano stati divulgati dati sull’occupazione americana.

Erano migliori delle attese!

“La disoccupazione scende al 3,5%” è stato il sottotitolo de il Sole 24 ore.

 

Per poi raccontare che il mercato lo ha interpretato come un segnale per un altro rialzo dei tassi della banca centrale americana, come se non ce ne aspettassimo già altri due entro fine anno.

Se il dato sulla disoccupazione fosse stato peggiore? Al di sopra delle aspettative?

Probabilmente il mercato sarebbe sceso comunque, perché si sarebbe vista la recessione più vicina.

Quindi? Stiamo vivendo quella fase in cui i mercati, cioè gli investitori, sono in confusione, neanche loro sanno quello che vogliono.

Un comportamento che si è visto puntualmente in ogni crisi: 2020, 2018, 2015, 2011 (in Europa), 2008,…

Una storia che si ripete, ogni crisi ha una causa diversa, ma i comportamenti prima, dopo e durante le crisi sono sempre gli stessi.

Ricordiamoci che i mercati li fanno gli investitori, perciò persone.

Anche quando sono governati da algoritmi, sono sempre delle persone a programmarli.

Perciò, le cause cambiano, ma i comportamenti restano.

Lo si può notare guardando il VIX, uno dei due principali indici che misurano la paura.

Anche il Fear&Greed ci racconta che siamo in un momento di grande paura, perciò di confusione, che rischia di portarci a comportamenti sbagliati.

La domanda che spesso mi sento fare è “cosa facciamo?”.

Quasi alla ricerca di una nuova ricetta, o un nuovo comportamento da mettere in atto. 

Probabilmente perché in un angolo, nella nostra testa, ci diciamo “questa volta è diverso”.

Questa volta un cambiamento ve lo propongo io: evitate di cadere nella trappola della  confusione.

Come al solito qualcuno si approfitta delle situazioni di caos, se le vostre emozioni vi impediscono di avvantaggiarvi di questa situazione almeno evitate le trappole di questi momenti.

Non si sa per cosa accadranno, quando accadranno ma si sa che prima o poi i momenti neri arriveranno.

Ecco cosa potete fare.

Ricordatevi e guardate cosa è avvenuto ai mercati azionari durante e dopo le crisi.

Guardate bene gli andamenti e le date, perché la memoria ci tradisce.

L‘attuale calo sarebbe risultato quasi invisibile, se fossi andato ancora più indietro come data iniziale del grafico.

Tutte le volte la crisi che stiamo vivendo è la peggiore, perché ormai le altre sono perse nella memoria.

Perciò, anche questa volta, dobbiamo farci una domanda:

quanto tempo ci rimane per poter ancora approfittare di questa crisi?

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