SIAMO SEMPRE QUI, COME OGNI ANNO

SIAMO SEMPRE QUI, COME OGNI ANNO

Chiunque può sbagliare; ma nessuno, se non è uno sciocco, persevera nell’errore.

Cicerone

Sono in totale disaccordo con Cicerone.

La sua è una teoria corretta e bellissima, la realtà è diversa.

Ottobre è il mese dell’educazione finanziaria, ogni anno si accende il faro sull’ignoranza finanziaria degli italiani.

Si pone l’accento sull’utilità di fare formazione e informazione, su quanto sarebbe importante pianificare e via dicendo.

La CONSOB ha dedicato persino il suo quaderno di finanza n. 89 a questo tema, concludendo che i risparmiatori ne avrebbero un gran giovamento.

Rimane il fatto che non lo fanno.

Punto.

In Italia si è bravi a risparmiare, ma pessimi a pianificare per poi cogliere i benefici degli sforzi fattti.

La ricerca ha lavorato molto sulla finanza comportamentale, ha trovato molte chiavi per identificare e comprendere gli errori che si commettono.

Ma è lontana dal fornire soluzioni.

Conoscere i nostri limiti serve comunque a poco.

I due segmenti contenuti tra le frecce sono lunghi uguali, è un esempio che a molti di voi sarà capitato di vedere.

Pur sapendolo continuiamo a vederne uno più corto e l’altro più lungo, ammettiamolo.

Daniel Kahneman ha vinto un Nobel per aver dedicato i suoi studi a questo tema.

Il Sistema 1, intuitivo e rapido, frega il Sistema 2, razionale, profondo ma lento.

Il passaggio che ho trovato  più illuminante di questo libro è quello in cui l’autore spiega che dobbiamo sforzarci per fare la cosa giusta anche quando identifichiamo una trappola mentale.

Ovvero, anche quando comprendiamo che siamo di fronte ad un’illusione dobbiamo sforzarci per non cascarci.

Quello che mi colpisce sempre è che a soffrirne maggiormente spesso sono le menti più brillanti.

Forse perché sono persone rapide per via della loro attività, o che hanno una capacità di sintesi e semplificazione, che però le fa cadere in quelle che vengono definite euristiche.

Scorciatoie che segue il nostro cervello per semplificare, comprendere ed agire.

Peccato che sono delle trappole.

Se dite frasi del genere “il buon senso mi dice…”, “la signora Rosina…”, fermatevi e accendete una spia.

Se cercate elementi per capire se la vostra tesi è giusta o no, spiacente, ma siete fregati.

Il nostro cervello è fatto in modo da individuare solo gli elementi a supporto delle nostre idee, inoltre, più le ripetiamo più ci sembrano vere.

Cercheremo persone che ci diano ragione, a cui riconosceremo una grande capacità intellettiva.

Siamo fatti così, accettiamolo.

Quindi?

Mi spiace deludervi ma non conosco soluzioni a questo problema.

Posso solo consigliarvi tre azioni utili:

  • dare molta attenzione a chi vi indica una via diversa, specialmente quando siete coinvolti emotivamente;
  • tappatevi le orecchie se sentite delle sirene in lontananza;
  • trovate il modo di legarvi all’albero maestro come fece Ulisse.

 

Se ne avete altre vi prego di suggerirmele, potremmo vincere un Nobel.

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