TANTE vie per le terre RARE

TANTE vie per le terre RARE

“La soluzione di un problema cambia la natura del problema.”

Arthur Bloch

Terre rare, quando ne sentii parlare la prima volta ormai dodici anni fa suonarono come qualcosa di esotico.

Chi me ne parlò fece fatica a spiegare cosa sono e i loro impeghi, oltre ad essere rare erano quasi sconosciute.

Oggi se ne parla tanto, facendo una gran confusione attorno a questo mondo.

Finché la confusione si limita ad essere ignoranza, poco danno, quando ha effetti sulle scelte di investimento la musica cambia.

Le terre rare sono tali poiché presenti in quantità scarsa e distribuite in modo poco diffuso sul pianeta, Wikipedia indica diciassette elementi come appartenenti a questa categoria.

Alcuni hanno nomi stravaganti, altri quasi impronunciabili.

Una parte di essi non sono solo rari con nomi insoliti: sono anche diventati strategici.

Sono determinanti soprattutto nel settore dell’ elettronica, sia per strumenti di uso comune come i telefonini, sia per lo sviluppo di apparecchiature legate al mondo delle energie rinnovabili.

Il nostro mondo si muove attraverso dispositivi elettronici, in più sta vivendo una transazione ecologica.

Ed ecco che alcune terre che li contengono sono rare, strategiche e soprattutto ambite.

Questo status le ha messe sotto i riflettori degli investitori, scarsità e interesse uguale opportunità. 

Ma anche attenzione ai pericoli delle mode.

Per investire in questo business ci sono diverse strade:

  • direttamente su queste commodity;
  • nelle aziende che le estraggono;
  • nei paesi che le posseggono;
  • nei business ad esse collegate.

L’investimento diretto è spesso il più semplice anche se raramente il più profittevole, qui stiamo parlando di materie prime, perciò il gioco si complica.

Investire nelle società che le producono può portare ad ottenere risultati condizionati anche da altre attività collaterali, dalla capacità gestionale, ecc…

Puntare sulle aree in cui si trovano vuol dire partecipare al settore e ai potenziali effetti indotti.

Partecipare ai business collegati è complesso, a volte capita che arrivino delle belle sorprese, ma bisogna sempre stare attenti a tutte le evoluzioni del settore. Dipendono molto dall’intraprendenza e dall’immaginazione umana, a volte sono sorprendenti.

Ed ecco che nasce un’industria concentrata nel riciclo e recupero di smartphone, computer e apparecchi elettronici usati.

Sta prendendo sempre più piede, negli ultimi tre mesi ho visto pubblicati numerosi articoli sul tema.

Uno di quelli che mi ha colpito di più riguarda un robot, capace di identificare sia i dispositivi che i componenti con velocità e precisione impressionanti.

Perciò oggi, quando investiamo nel settore tecnologico, in aziende come Apple, stiamo già investendo anche nel mercato delle terre rare.

D’altro canto certi attori hanno risorse e posizioni privilegiate.

Sono business già redditizi? Forse è ancora un po’ presto per trarre le conclusioni.

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